Testo Della Poesia La Cavallina Storna Di Giovanni Pascoli
La Cavallina Storna è una poesia di Giovanni Pascoli composta nel 1903 e pubblicata per la prima volta nel 1904 nella raccolta Poemi conviviali. La poesia è composta da 16 strofe di quattro versi ciascuna, in metro anapestico. La storia è quella di una cavallina storna che viene rubata a un contadino e venduta a un ricco signore. La cavallina viene maltrattata dal suo nuovo proprietario e alla fine muore di stenti.
Analisi della Poesia
La poesia è divisa in quattro parti. Nella prima parte, il poeta descrive la cavallina storna e il suo padrone, un contadino povero ma buono. Nella seconda parte, la cavallina viene rubata e venduta a un ricco signore. Nella terza parte, la cavallina viene maltrattata dal suo nuovo proprietario. Nella quarta parte, la cavallina muore di stenti.
La Cavallina Storna
La cavallina storna è una cavalla giovane e bella, con una criniera fluente e una coda lunga. Il suo manto è di colore grigio con macchie bianche. La cavallina è molto docile e affettuosa.
Il Contadino
Il contadino è un uomo povero, ma buono e laborioso. Egli ama molto la sua cavallina e si prende cura di lei con cura. La cavallina è il suo unico bene e gli permette di lavorare la terra e di mantenere la sua famiglia.
Il Ricco Signore
Il ricco signore è un uomo crudele e avido. Egli non si interessa degli animali e li tratta come oggetti. La cavallina è solo uno strumento di lavoro per lui e la maltratta senza pietà .
La Morte Della Cavallina
La cavallina muore di stenti a causa dei maltrattamenti del ricco signore. Il poeta descrive la morte della cavallina con grande dolore e compassione. La morte della cavallina è una metafora della sofferenza dei poveri e degli oppressi.
Problemi Relativi alla Poesia
La poesia di Pascoli ha suscitato alcune critiche da parte di alcuni critici. Una delle critiche più comuni è che la poesia è troppo sentimentale e melodrammatica. Altri critici hanno sostenuto che la poesia è troppo semplice e non offre nulla di nuovo. Tuttavia, la poesia di Pascoli rimane popolare tra i lettori di tutte le età ed è considerata un classico della letteratura italiana.
Conclusioni
La Cavallina Storna è una poesia commovente e straziante che denuncia la crudeltà e l’ingiustizia del mondo. La poesia è un inno alla bellezza e alla bontà della natura e un grido di dolore contro la sofferenza degli animali e dei poveri.
Testo Della Poesia La Cavallina Storna Di Giovanni Pascoli
Importante Punto:
- Denuncia della crudeltà e dell’ingiustizia.
La poesia di Pascoli è un inno alla bellezza e alla bontà della natura e un grido di dolore contro la sofferenza degli animali e dei poveri.
Denuncia della crudeltà e dell'ingiustizia.
La poesia di Pascoli è una denuncia della crudeltà e dell’ingiustizia del mondo. Il poeta racconta la storia di una cavallina storna che viene rubata al suo padrone, un contadino povero ma buono, e venduta a un ricco signore. Il ricco signore maltratta la cavallina, che muore di stenti.
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La crudeltà del ricco signore
Il ricco signore è un uomo crudele e senza cuore. Egli non si interessa degli animali e li tratta come oggetti. La cavallina è solo uno strumento di lavoro per lui e la maltratta senza pietà . Il poeta descrive in modo dettagliato le sofferenze della cavallina, che viene costretta a lavorare oltre le sue forze e picchiata senza motivo.
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L’ingiustizia sociale
La poesia di Pascoli denuncia anche l’ingiustizia sociale. Il contadino, che è un uomo povero ma onesto e laborioso, viene privato della sua unica ricchezza, la cavallina storna. Il ricco signore, invece, che è un uomo ricco e potente, può permettersi di maltrattare la cavallina senza conseguenze. La poesia di Pascoli è un grido di dolore contro le ingiustizie del mondo e un appello alla solidarietà con i poveri e gli oppressi.
La poesia di Pascoli è un’opera di grande valore artistico e umano. Essa denuncia la crudeltà e l’ingiustizia del mondo e invita il lettore a riflettere sulla sofferenza degli animali e dei poveri. La poesia di Pascoli è un inno alla bellezza e alla bontà della natura e un grido di dolore contro la sofferenza degli animali e dei poveri.